Cosa vogliamo fare:

 

Missioni? Cambiare il mondo

Chi siamo
frammenti è uno spazio fatto per: ascoltare musica ad alto volume, ballare, assumere sostanze, divertirsi.

I nostri punti di riferimento sono: 303, cassa dritta e amore.

In codice binario lo diremmo così:
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Affascinati nella scena contemporanea italiana da Cosmo e Willie Peyote, il progetto cerca di convogliare la stessa criticità musicale ed autoriale in termini nuovi, sublimando la scissione che intercorre fra arte e sociale. Tracce che vogliono essere non solo ascoltabili, ma anche ballabili, che trascinino in viaggi psichedelici con approdi d’amore e carnali. Il progetto si mette in gioco per non avere rimpianti, con l’obiettivo ultimo di entrare nelle case delle persone, e restare come ospiti nella loro memoria.
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Francesco Da Ros

Sound designer e tastierista

Francesco Checcoglione Da Ros nasce in Germania il 27 febbraio 1996.
Inizia a suonare il pianoforte non appena risulta in grado di sedere su un seggiolino. Lezioni con un maestro tedesco che imprimono in lui un retroterra gotico ancora oggi ravvisabile.
Trasferitosi in un piccolo paesino di provincia italiana, approccia la musica elettronica da autodidatta. Ben presto l’amore per quest’ultima diviene totalizzante, impegnando ogni momento che si discosti dalle quotidiane faccende scolastiche e domestiche. Potremmo definirlo il plugin fondamentale; potrebbe ricavare il sound dei Chainsmokers da una tastiera Clementoni.
Afferma oggi, dopo una laurea in architettura e molta ricerca sonora: “ciò che cerco di sviluppare è un suono sensibile e commovente, fatto di texture e campionamenti all’aperto. Malinconia ed euforia. Cerco di unire tutti i tipi di colori acustici per raccontare una storia, le mie sensazioni, la mia musica”.

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Antonio Cettolin

Ciarlatore e chitarrista.

Antonio Gintoni Cettolin nasce, in ritardo come sempre, il 30 ottobre 1994. Il giorno è lo stesso di Maradona e, come quest’ultimo, cerca nella fantasia il suo talento.
Prima di iniziare la scuola si disseta a gazzosa e vino rosso e, seduto sul grembo di nonna, impara diversi giochi di con le carte. Questa precoce esperienza di osteria si deposita nel suo inconscio pronta a risvegliarsi in adolescenza.
Precoce in molti ambiti, ma non nella musica. Nonostante i dischi di Celentano e le esibizioni di Rocky Roberts gli facciano confessare al padre: “a trent’anni vorrei fare il cantante”, sognava ancora di poter compiere una breve parabola come stella del calcio internazionale. Un infortunio al ginocchio decreta il suo passaggio dalla palla alla chitarra classica.
Anni di lezioni ed un paio di esami in conservatorio procedono parallelamente alla passione per la composizione e la scrittura. Le prime composizioni punk rock cedono il passo all’indie italiano con l’ingresso nel mondo universitario. Con la scoperta di Baustelle, Jannacci, Lo stato sociale o Thegiornalisti la parola poetica assume altri connotati nella sua testa. Finalmente il suo talento per fare schifo può trovare un impiego!

Tracce che vogliono essere non solo ascoltabili, ma anche ballabili; che trascinino in viaggi psichedelici con approdi d’amore e carnali:

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